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NOTE
di CRONACA dal SANTUARIO
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La nostra Comunità

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La
Comunità dei frati del convento di Materdomini
al presente è composta da:
- Fr. Vincenzo Calabrese, Superiore
- Fr. Ambrogio Apostolico
- Fr. Pacifico Bimonte
- Fr. Faustino Caruso
- Fr. Tommaso Losenno
- Fr. Egidio Siviglia
- Fr. Mario Manniello
- Fr. Giuseppe Castronuovo
- Fr. Domenico Dolgetta.
Inoltre, il Sig. Cicalese Gigino,
custode del Santuario e sagrestano; le Signore
Anna Bove e Anna Sorrentino attendono alla
cucina ecc.;
la Signora Anna Anaclerico
è addetta alle pulizie.
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FESTA DE MAJO 2003
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A Materdomini, durante il periodo che va dalla Domenica
di Risurrezione a quella di Pentecoste, si celebra la
Festa del Majo.
Per
antichissima tradizione questa cade il 1°
maggio, giorno in cui il 1061 il Papa Niccolò
II sarebbe venuto per consacrare il tempietto eretto per
custodire l’icona della Materdomini da poco ritrovata
nascosta in una cisterna sepolta nel sottosuolo.
La Festa del Majo
ha conosciuto nei secoli passati e in tempi più
vicini a noi momenti di grande popolarità e solennità,
con fiere e manifestazioni varie, e momenti di declino
e di quasi abbandono.
Al presente è l’Associazione
Il Cortile dei Tigli, che ha come presidente
la dinamica signora, Avv. Anna
Sellitto, che si fa carico dell’organizzazione
della manifestazione.
Lo svolgimento vuole che tre rami verdeggianti, ornati
a festa, vengano offerti al Padre
Superiore della Fraternità. Un tempo
l'offerta si faceva all'Abate.

(Offerta del Majo)
Sono
il Priore dell’Arciconfraternita
del S. Rosario e i due Sindaci
dei Comuni di Nocera Superiore e Roccapiemonte
che, in veste ufficiale, offrono, dopo la celebrazione
della santa messa, i tre rami che annunziano il risveglio
della vita, mentre si canta il Te Deum laudamus.
(Festa
del Majo 2003 - Il corteo della Confraternita)
Intorno a questo nucleo centrale si muovono altre celebrazioni
che variano di anno in anno.
Per il 2003, l’Associazione Il Cortile dei Tigli
ha curato il corteo storico
che partendo dal Battistero Paleocristiano
di S. Maria Maggiore ha raggiunto il Santuario.
Del corteo, oltre ai numerosi figuranti in abiti rinascimentali,
facevano parte il Papa Niccolò
II con cardinali, la Caramari
coll'icona della Materdomini.
(Festa
del Majo 2003 - 2 figuranti)
Il Sindaco di Nocera Superiore,
accompagnato da guardie del Comune e col labaro della
città, ha preso parte al corteo che, incontrandosi
in Piazza Materdomini con i cortei del Comune
di Roccapiemonte, guidato dal Sindaco, e della Confraternita
del S. Rosario col Priore, ha scambiato
targhe ricordo.
Una targa dal Comune di Nocera Superiore è stata
offerta anche all'Associazione
Il Cortile dei Tigli.
Terminati i saluti, tutti sono entrati nella Basilica
ed è iniziata la santa messa presieduta dal Superiore
del convento, P. Vincenzo Calabrese.
A tutta la manifestazione hanno partecipato Senatori
e Deputati al Parlamento italiano, Consiglieri regionali
e Provinciali. Come avviene da decenni erano
rappresentati l'Arma Benemerita,
l'Esercito Italiano, la Finanza, la Polizia di Stato,
il Coordinamento Forestale.
Sempre per la parte non sacra Il Cortile dei Tigli ha
fatto venire da Cava dei Tirreni
i pistonieri di S. Maria del Rovo, gli sbandieratori e
altri giocolieri che fino a tarda sera hanno divertito
il numeroso pubblico.
Hanno prestato la loro arte, ritraendo la facciata del
Santuario e alcune persone del corteo,
il pittore Giuseppe
Sparla e la pittrice Alida De Silva.
Con la Festa del Majo è iniziato nel Santuario
anche il mese mariano che,
se pure non con numeroso concorso di popolo, per 31 giorni
viene celebrato con la recita
santo Rosario,
la celebrazione dei Vespri della Santa Messa con omelia.
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SOLENNITA'
DELL'ASSUNTA |
La
Solennità dell'Assunta, il
15 agosto, celebra il trionfo di Maria Madre
di Gesù sulla corruzione della carne e sulla morte.
In quel giorno la Chiesa universale leva un canto di gioia,
un canto di ringraziamento alla
Santissima Trinità che, dopo aver voluto
Maria come madre del Verbo incarnato, dopo averla preservata
immacolata, cioè non toccata minimamente dal peccato,
dopo averla accettata Sempre
Vergine, l'ha voluta nella gloria senza fine
del paradiso in anima e corpo, come è per Gesù,
il Risorto; come sarà per tutti noi,
ma solo alla fine del mondo, quando tutti risorgeremo
in Cristo.
Alla voce della Chiesa
universale che canta vittoria, trionfo, la nostra Materdomini
di Nocera si unisce ogni anno da circa un millennio con
commozione, slancio, entusiasmo filiale.
L'Assunta è la festa principale
del Santuario e, forse, le radici della celebrazione
vanno al di là del ritrovamento della sacra icona.
La povera popolazione del luogo celebrava Maria, l'Assunta,
molto prima che l'immagine venisse alla luce per le visioni
della veggente Caramari.
La preghiera, il canto si sono fatti più intensi
nei secoli e oggi tutta la popolazione dell'agro nocerino
continua con entusiasmo la tradizione dei padri.
Già un mese prima della festa,
il 5 luglio, inizia la preparazione spirituale.
Ogni sera, prima della celebrazione dei Vespri e della
santa messa, i devoti si raccolgono nella Basilica e cantano
il Santo Rosario fatto
di strofe specifiche con le quali viene offerta a Gesù
e a Maria la vita intera, anima e corpo, mente e cuore.
Alle cinque decadi del santo
Rosario seguono le invocazioni in versi delle
Litanie mariane, cantate con una melodia popolare, carica
di sentimento.
Terminato il mese di preparazione remota,
il 6 agosto, iniziano i nove giorni di preparazione
prossima.
Sono
due i momenti della giornata nei quali il tempio si affolla
di devoti. Il primo al mattino,
alle 4,30.
Le armoniose campane del Santuario lanciano i loro squilli
festosi, mentre una discreta folla di devoti si è
già raccolta dinanzi alla basilica e cantando a
squarciagola invita i frati, pigri, ad aprire
presto cancello e portone.
E' antica la strofa che recita:
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Scinni,
scinni, zi monaciello vieni e apri sto' canciello.
Scinni, scinni, zi monacone, vieni e apri sto' portone.
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Appena
si aprono le porte, il custode cerca di scansarsi per
non rimanere travolto, schiacciato, i fedeli corrono dinanzi
alla sacra icona e applaudono in festa, cantano a tutto
fiato: "Viva Maria".
Alle 5 si recita il santo
Rosario che si conclude col canto, denso di
nostalgia, della Salve del Ciel
Regina.
Seguono le preghiere specifiche e la
Supplica alla Materdomini, quindi la santa
messa con l'omelia.
Un ultimo canto mariano scioglie l'assemblea.
Tutti tornano a casa, al lavoro, alle preoccupazioni più
confortati, più sereni.
Alle 18, 30 si ripetono
le stesse preghiere, con uguale svolgimento.
Durante i nove giorni,
per tutto l'agro e anche fuori, nelle chiesette, nelle
cappelle, nei cortili, nelle fabbriche, nelle case la
popolazione devota prega e canta a Maria Assunta. Non
mancano le organizzazioni che curano queste assemblee
di preghiere.
Il 14 agosto, vigilia dell'Assunta,
al mattino è necessario, a motivo della grande
folla, celebrare la santa messa sul piazzale della Basilica.

Arrivano i carri mariani preparati da diversi
paesi e rioni, sono accompagnati da lunghe fila di devoti
che cantano.
Il tremolio delle candeline, gli scroscianti applausi,
le grida di "Evviva Maria",
ecc. creano un'atmosfera di commozione ed entusiasmo che
spingono al pianto, un pianto di catarsi, purificazione.

Dalle ore 20, ininterrottamente, si celebra
il sacramento della riconciliazione. Molti vi si accostano
per soddisfare ad una delle condizioni per acquistare
l'indulgenza plenaria.
Questa indulgenza, secondo antichissima tradizione orale,
è stata voluta da Gesù stesso per quelli
che vengono a Materdomini dal "canto
del gallo" a tutto il 15
agosto.
Il giorno dell'Assunta, dalle 5
fino a sera, ogni ora, viene celebrata la Santa
Messa.
La folla si accalca nelle tre navate del tempio e dinanzi
all'edicola della Materdomini. Come
sempre quando c'è calca, non mancano le mani leste
che sfilano dalla tasca di chi prega il portafogli!
All'esterno
del Santuario, sull'ampia piazza e per le strade splendono
artistiche luminarie. Sono numerose le bancarelle cariche
di leccornie, di frutta esotica,
di giocattoli e manufatti vari che attirano
l'attenzione della gente. Giostre e altre attrazioni divertono
i più piccoli e i giovani.
Caratteristica della festa a Materdomini è
la "palatella".
Questa
con le angurie fresche,
dissetanti, fa il boccone che nessuno, paesano o forestiero
che sia, si fa mancare.
Era un tempo la "palatella" un
boccone penitenziale, di magro, di vigilia
e consisteva in un filone di pane farcito con acchiughe
salate e melanzane sott'olio che venivano preparate con
accorgimenti particolari.
A sentire gli anziani la "palatella" era squisita,
saporitissima.
Oggi, che non si fa più penitenza, né si
digiuna, la "palatella" viene farcita con salsiccia,
milza o altro non di magro, ma ha perduto molto del suo
sapore.
I festeggiamenti per l'Assunta
non si concludono il 15 agosto, continuano per tutta la
settimana e oltre.
Bisogna osservare che a Materdomini la
parte profana della festa non guasta quella
sacra; ambedue si sviluppano insieme senza confondersi,
si uniscono formando un solo coro che
esalta Maria Assunta e le rende onore ringraziando
la Santissima Trinità,
come, particolarmente il 15 agosto,
fa tutta la Chiesa.
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