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Il
Monte Cammarata
Cammarata, la cui origine tanto remota che si fa rimontare ai
secoli più oscuri della preistona, che si erge sul pendio
d’una rupe, a guisa di anfiteatro, a sud-est del gran monte Cammarata,
gode di un panorama che si estende dalla catena delle
Madonie all’Etna, al monte
Gallo di Mussomeli sino a vedersi la sommità
d’Agrigento, formando
cosi un’estesissimo orizzonte tra monti, Vallate e pianure, occupando
tutta la visuale est-sud della nostra bella
Sicilia.
Sulle cime del gran monte, nell’inverno in dati tempi tutto coverto
di neve, ed alle volte tutto ammantato di folta nebbia, di là
si vede gran parte della Sicilia.
«Quivi, scrisse il D.re Biancorosso,
l’occhio esilarato si solleva, sorride al sorriso della natura
e vaga estatico pei campi e pel cielo.
Ivi il grigio turchinato delle nubi vagano sull’azzurro pallido
dell’alba, in cui s’infiltrano i primi raggi dell’aurora, appare
sublimemente bello alla vista del gentile ammiratore ».
Da quell’incantevole altezza, di 1076
m. sul livello del mare , si estende come una
sublime tela campestre formando una tal tavolozza che crea l’arte
dei colori, e sa strappare alla natura tutte le sue sfumature
di un bello mai visto.
Ivi si ammirano tutte le (p. 20) armonie d’un cielo or turchino,
or aranciato, or viola, nel contrasto visibile dei venti, nel
bacio di fiammante aurora, nei mesto
saluto vespertino dei pallidi tramonti
che dolcemente, come scena che lentamente s’impiccolisce,
va a perdersi nell’azzurro d’un tutto indefinito.
Giardini ameni ornano i fianchi del gran monte. Incantevoli boschetti,
profumati dalla ginestra
che qua e là, come corona d’erte colline, vestono di giallo
luoghi varii del gran monte, ornato in parte di verde cupo degli
alberi e di annose querce.
Monte attraente ed incantevole da per tutto.
Alle sue falde orientali, sovra una pastura diagonale si estende
la moderna Cammarata.
Per quanto scoscese e quasi impraticabili le vie del paese, dove
ripide e dove pericolose e difficili al passo del forestiero,
su in alto tra il fabbricato ed il gran monte si estende fertile
e graduata una pianura, ondulata e ricca di
bolle d’acqua freschissima, le quali, come nastri
di argento, serpeggiano ville e giardini, perdendosi tra burroni
misteriosi per riaffacciarsi in molti punti nella parte sottostante.
Nel bel mezzo di questa pianura, frastagliata di alberi, verdeggiante
di cupa ellera che bizzarramente si arrampica per i grossi tronchi
d’annosi alberi, ivi sorgeva l’antico Santuario
della Madonna di Cacciapensieri, gloria pura,
preziosa perla dei due finitimi Comuni di Cammarata
e S. Giovanni; gloria celestiale della
Francescana Provincia di Val Mazara.
In questo insigne e storico Santuario vi fu innalzata, su apposito
altare, la miracolosa Vergine di
Cacciapensieri.
Quale si fosse stata precisamente la sua Chiesa, prima di quella
dedicatale da Lucia,
sino a questo momento si ignora;
si ha sicura conoscenza di quello che fece Lucia per la nostra
Madonna.
(P. La Pilusa p. 21).
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