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Maria SS Cacciapensieri

 

 

 



Statua Processionale


La Madonna di Cacciapensieri

 

Quello di Cacciapensieri è un antico Santuario dove si venera, con fede viva, la taumaturga Madonna detta di Cacciapensieri.

Questa Madonna è una Statua antichissima, una Statua miracolosa.

È una statua fatta di gesso e stucco.

Anticamente però era dalla cintola in su, ma poi i frati la vollero intiera ed è di m. 1,25. di statura.

La Vergine è po’ curva in avanti quasi per guardare e sorridere con chi l’avvicina; tiene il Bambino adagiato sul braccio sinistro, mentre colla destra ne tiene le manine.

Sta in piedi, ma col ginocchio destro un po’ piegato come se stesse per muoversi o dare spasso al suo celeste Pargoletto.

È vestita alla latina e da tutto il portamento, dal suo volto, dai suoi sguardi spira tale una grazia materna, celestiale, che vi rapisce il cuore ad amarla.

La statua, per la eccellenza e divinità dell’arte, fece dire a Caruso che quella faccia fosse stata fatta da mano angelica: «Artificem aliquem a coelo missum sculpisisse crediderim».

In quanto alla sua origine è d’ignoto autore.

Secondo alcuni rimonta al 600; nascosta la I volta al tempo degl’iconoclasti (726-780) e poi ritrovata.

In quanto alla sua invenzione abbiamo due notizie una racconta che vicino Cammarata... l’anno 1141, scacciati
i Saraceni dal valoroso esercito di Ruggero, in una spezzata rupe, i soldati di Ruggero trovarono il simulacro della Madonna;
la pia e devota Lucia, Signora di questa terra, Le dedicò un tempio: «Prope Cameratam. .. anno 1141, faustis Ruggerii armis,
Barbaris expulsis, causa difracta rupe, Divae Mariae invento simulàcro, Lucia oppidi hujus Domina felicis, pia, devata templum erxit»
.

La seconda notizia riferisce, che: «Nella contea di Lemnos si osserva un punto in cui vi ha limitrofo l’exfeudo Capansero (da qui Cacciapensieri), pertinente a S. Biagio Platani, quello di Viviano di spettanza allora a Cammarata, e quello di S. Giovanni
appartenente a S. Angelo; desso è il luogo dove si rinvenne la miracolosa Statua.

Comunanza di diritti fu quella che pose in cuore a cadauno dei Comuni suddetti di possedere la rinvenuta immagine; delitti di sangue si preparavano, però prevalse la Prudenza e la ventura di ansiose si affidò all’imparziale bilancia della sorte.

(P. La Pilusa, p. 16).

 


 
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