4 - LE RELIQUIE DEL SANGUE

Il sangue miracoloso sparso dalla fronte della Madonna è il tesoro più prezioso del santuario. Una piccola quantità del sangue miracoloso è contenuta in una minuscola ampolla di cristallo chiusa da un tappo di vetro e sospesa ad una catenella d’oro. Il sangue recuperato si presenta sotto forma di piccoli cristalli di varia grandezza, di colore gialliccio e rosso cupo.

L’ampolla è racchiusa in un calice di vetro assieme con una pezzuola di color avorio scuro e un frammento di seta contenente un batuffolo di mussolina color grigiastro. La seta è cosparsa di chiazze color rosso cupo. Ci sono altri due frammenti di seta dal colore rosso scarlatto e un frammento di tela greggia dalla forma di fettuccia, cui aderiscono frammenti di carta argentata. Il calice è chiuso da un coperchietto metallico con quattro sigilli. Il più piccolo è indecifrabile. Potrebbe risalire alla prima ricognizione della reliquia del 1628 eseguita dal vescovo Volpi. Un secondo sigillo è del vescovo Eula e si riferisce ad una probabile ricognizione da collocare nel decennio el suo episcopato tra il 1876 e il 1886. Il terzo del vescovo Ossola risale al 1948, anno in cui il vescovo francescano prelevò un frammento di stoffa intrisa del sangue miracoloso per esporlo in un piccolo ostensorio che accompagnò la statua della Madonna Pellegrina in tutte le Parrocchie della diocesi di Novara. Serve ora per dare la benedizione col sangue miracoloso ai pellegrini che giungono in santuario.

L’ultima ricognizione è dell’ottobre 1962 per iniziativa dell’Arcivescovo Gramigni.

Le preziose reliquie sono custodite in un tabernacolo sul retro dell’altare della Madonna in un reliquiario portatile inaugurato il 5 agosto del 1928, modellato sul disegno del nuovo tempio.

Le tracce del sangue sull’immagine del miracolo sono quasi scomparse; si possono individuare solo con strumenti ottici. Una indagine scientifica sia sull’affresco sia sulle reliquie del sangue è stata eseguita dal prof. Judica Cordiglia di Torino nel 1962. Il contenuto dell’ampolla ha fatto riscontrare lo spettro inconfondibile dei componenti del sangue; e le stoffe sono risultate tessuti dell’epoca del miracolo; mentre l’esame radiografico della testa della Madonna ha messo in evidenza la frattura della parte frontale causata dallo spigolo di un corpo contundente di forma piatta (la piodella).

L’indagine del Cordoglia ha pure evidenziato un particolare sorprendente sfuggito ai testimoni oculari al tempo dell’effusione: la colata di sangue, anziché scorrere sulla parete liscia dell’affresco, avrebbe percorso il volto della Madonna e del Bambino come se fossero due persone reali.


Copyright © 1998 Informatica Personalizzata Peminfo srl.
All rights reserved.
All trademarks shown are trademarks of their respective owners.