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Laffresco della Madonna di Re raffigura con uno
stile romanico bizantineggiante una delle Madonne del
latte, assai diffuse nel periodo tra il XIII e il XVI
secolo. Seduta in trono con Gesù Bambino benedicente sulle ginocchia, la Madonna è rappresentata nella sua funzione di madre-nutrice del Figlio di Dio; nella destra ostenta tre rose, il "fiore dei vergini" e il simbolo del Rosario. |
Ai piedi dellimmagine un cartiglio annunzia il
significato teologico della missione di Maria: "In gramio
Matris sedet sapientia Patris" ("In grembo alla Madre
sta la sapienza del Padre"), espressione tipica dei Padri
della Chiesa, non estranea alla cultura classica pagana.
La devozione popolare vedeva anche nel seno della Vergine un
segno di protezione e di buon auspicio rivolto alle puerpere in
tempi in cui non si trovavano "succedanei al latte
materno".
Il pittore della Madonna di Re è anonimo non avendo lasciato
la firma né su questo affresco né su altre opere da lui dipinte
con uguali caratteristiche sia in Ossola che fuori. A preferenza
di pittori celebri, è stato scelto dalla Provvidenza a
"creare" unimmagine che sarà strumento di grazia
e che avrà larga diffusione in Italia e allestero.
Soprattutto nelle case della Valle Vigezzo, della Valle
Cannobina, del Lago Maggiore e del Canton Ticino limmagine
della Madonna del Sangue ha un posto di onore; inoltre la sua
figura con la stimmate inconfondibile del sangue appare dipinta
dovunque sui muri esterni delle abitazioni e sulle umili casere
degli alpeggi.
Grazie allemigrazione vigezzina di spazzacamini, peltrai,
rivenditori ambulanti, pittori e gioiellieri, limmagine
della Madonna del Sangue è giunta nei vari cantoni svizzeri, nel
Tirolo, in Ungheria, in Austria, in Cecoslovacchia e fino nelle
Americhe. A S. Paolo di Appiano (Tirolo) nel 1875 è stato eretto
un Santuario dedicato alla Madonna di Re; presso Ginevra in una
cappella a Perlj la Madonna del Sangue è stata riprodotta in una
grande vetrata da Alexandre Cingria; così pure sulla porta di
legno del tabernacolo della chiesa di Semsales in una scultura
policroma, opera di Marcel Feiullat.
In Ungheria esistono due santuari: uno a Budapest e laltro
a Gorcsonj.